Confindustria Vicenza

Confindustrie italiana e olandese: sia europea la risposta al Covid, serve segnale dalla politica

Il position paper europeo firmato da Carlo Bonomi e dal Presidente della Federazione dell’industria olandese Hans de Boer.

VI31384 | Comunicazioni associative

1.    Confindustria, la Confederazione generale dell’industria italiana, e VNO-NCW, la Federazione dell’industria olandese, riconoscono il ruolo chiave delle imprese non solo nella ripresa delle nostre economie dalla crisi pandemica, ma anche nel preparare le nostre società alle transizioni chiave legate al clima, alla digitalizzazione e all’autonomia strategica.

Allo stesso tempo, le imprese sono state pesantemente colpite dal Covid-19, anche se in maniera asimmetrica. Una risposta efficace alla crisi, che consenta alle imprese di svolgere il proprio ruolo, richiede una dimensione europea. Come federazioni dell’industria, coordiniamo le nostre politiche europee all'interno di BusinessEurope, la nostra casa comune europea.


2.    L'Unione europea e i suoi Stati membri saranno in grado di gestire la sfida senza precedenti del Covid-19 solo se dimostreranno coesione e unità profonde. Ciò significa sia aiutare generosamente le regioni e i settori in maggiore difficoltà, sia consolidare e rafforzare la base industriale e tecnologica dell'Europa, investendo e aumentando la redditività e la competitività.

Questo è il duplice obiettivo della straordinaria iniziativa "Next Generation EU" della Commissione europea, che sosteniamo fortemente nelle sue due dimensioni. Siamo a favore della solidarietà sotto forma di sovvenzioni e prestiti che aiuteranno le regioni e i settori più impattati, a condizione che vi sia pieno impegno nella responsabilità di bilancio. Inoltre, crediamo che il Recovery Plan e il Recovery and Resilience Facility debbano aiutare i paesi a realizzare le priorità di riforma e a rilanciare gli investimenti, per raggiungere una maggiore coesione, come indicato dalla Commissione.

Le ingenti risorse dell'Ue per la ripresa non devono essere utilizzate dagli Stati membri per aumentare in maniera inefficiente la spesa pubblica o il debito pubblico nazionale a spese delle generazioni future. L'unico modo per procedere è promuovere la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.


3.    Le politiche macroeconomiche sono fondamentali per i risultati economici e lo sviluppo sociale dei paesi dell'eurozona, soprattutto nel contesto di una maggiore concorrenza globale. Oggi, tutti gli imprenditori dei nostri paesi sono impegnati a garantire occupazione e potere d'acquisto e per offrire un elevato livello di protezione che gli europei hanno il diritto di ricevere conformemente ai valori e al modello dell'Ue.

Siamo determinati a costruire una crescita inclusiva e sostenibile in tutta Europa. Per sostenere i nostri sforzi, abbiamo bisogno di un impegno forte e chiaro da parte dei leader politici europei per rafforzare il mercato unico che è alla base della nostra attività. All'inizio della crisi, alcuni Stati membri hanno limitato il funzionamento del mercato unico senza tenere conto delle conseguenze in altre parti dell’Ue. Questo non deve ripetersi. Il mercato unico deve fondarsi su una base solida sulla quale le imprese possono contare, con l’obiettivo di aumentare l'autonomia produttiva strategica dell'Ue.


4.    Per quanto riguarda l'idea di finanziare il QFP con l'introduzione di nuove risorse proprie per evitare un aumento dei contributi nazionali, crediamo fermamente che ciò non debba creare il paradosso di oneri aggiuntivi – specialmente sotto forma di imposte generali - per le imprese europee. Inoltre, è ora essenziale che il Consiglio trovi un accordo sul nuovo Quadro Finanziario Pluriennale e sul Recovery Instrument prima della pausa estiva, in modo da garantirne l'entrata in vigore entro il 1º gennaio 2021.

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