Confindustria Vicenza

Enrico Carraro confermato Presidente di Confindustria Veneto

“Dobbiamo andare oltre la fase di emergenza e cambiare passo su temi centrali come quello del lavoro”.

VI32315 | Comunicazioni associative

Il Consiglio di Presidenza di Confindustria Veneto (composto dai Presidenti delle cinque Associazioni Territoriali e dai presidenti regionali del Gruppo Giovani e della Piccola Industria) ha - all'unanimità – chiesto ad Enrico Carraro di proseguire il suo impegno alla guida della Federazione regionale.

Il Presidente Carraro ha dato la sua disponibilità per il nuovo incarico ed è stato così eletto Presidente di Confindustria Veneto per il quadriennio 2021-2025.

Enrico Carraro è subentrato a Matteo Zoppas ad ottobre 2019, portando alla sua scadenza naturale (febbraio 2021) quel mandato. Come indicato dallo Statuto di Confindustria, essendo la durata inferiore ai due anni, il Presidente Carraro poteva essere candidato ad una nuova elezione per un successivo mandato pieno di quattro anni.

"Ringrazio il Consiglio di Presidenza di Confindustria Veneto e tutto il vasto mondo dell’imprenditoria veneta che rappresentano per la fiducia che mi hanno accordato e rinnovato – dichiara il presidente Enrico Carraro – Inizio questo nuovo mandato con uno spirito di responsabilità ancora maggiore, conscio dell’impegno che richiede sia per l’importanza di rappresentare il complesso e variegato mondo delle nostre imprese sia per la fase economica e sociale che stiamo affrontando. Uno dei temi cardine da rimettere al centro della discussione è senza dubbio quello del lavoro, come ha sottolineato recentemente anche il Sottosegretario Pier Paolo Baretta. E’ necessario andare oltre questa fase di emergenza per non trovarci totalmente impreparati rispetto allo scenario che si aprirà quando le misure di contenimento (come il blocco dei licenziamenti o la cig Covid) verranno meno. Più che di un nuovo “patto” che ha un livello nazionale, condivido l’esigenza di una riflessione comune tra le parti sociali venete per cercare soluzioni innovative e calate sul territorio sia per salvaguardare l’occupazione, sia per dare alle imprese venete un sostegno concreto che consenta la ripresa competitiva delle attività. L’idea di approntare strumenti straordinari in grado di gestire, con le dovute distinzioni, settori in oggettiva difficoltà come Turismo e Moda rispetto a quelli che hanno invece avuto performance positive, può essere una strada da percorrere. Questa pandemia ci lascia però la certezza di una non più derogabile riforma degli ammortizzatori sociali: la cig straordinaria dovrebbe essere utilizzata non come una indennità di disoccupazione mascherata ma per gestire meglio le crisi aziendali e i conseguenti riflessi occupazionali. Al contempo andrebbero urgentemente attivati e messi a sistema efficaci strumenti di “politica attiva” (orientamento, formazione, accompagnamento all’inserimento o reinserimento lavorativo) per agevolare la ricerca di nuova occupazione. In questo contesto, rimane fondamentale parlare di formazione continua. La spinta della rivoluzione digitale, anche precedente all’emergenza sanitaria, ha portato ad una profonda, rapidissima e non ancora conclusa evoluzione dei modelli organizzativi d’impresa e dei processi produttivi. Queste radicali trasformazioni hanno un fortissimo impatto sulle professioni richieste dal mercato del lavoro e sulle competenze in esso spendibili. Vanno incrementate le risorse (comunitarie, nazionali e regionali) per la formazione continua, ma prima di tutto va fatta riprendere anche in presenza in azienda, ovviamente in sicurezza nel pieno rispetto delle regole anti-contagio, come avvenuto con la produzione".

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