VI30509 | Comunicazioni associative
Caro Collega,
sono purtroppo certo di non rivelare nulla di nuovo nello scriverti che in moltissimi di voi, comprensibilmente preoccupati, si stanno rivolgendo a Confindustria Vicenza e anche a me personalmente, in merito ai gravi danni che l'imprevedibile emergenza sanitaria globale, che si sta accanendo sul nostro Paese (valuteremo poi quanto sia stato un caso sfortunato e quanto invece ci sia un concorso di colpe da parte di alcuni) sta causando alla struttura produttiva.
Ho ascoltato con grande partecipazione e condivisione dei veri e propri gridi d’allarme e richieste d’aiuto che non ho alcuna intenzione di lasciare disattesi.
Consapevoli della gravità dei fatti che stavano maturando, fin dai primi giorni dell'emergenza Confindustria Vicenza ha quindi concentrato gran parte della sua operatività su questo tema, concertando azioni e interventi assieme a Confindustria nazionale.
A livello di sistema è stata costituita una task force che è attiva 24 giorno al giorno e che sta facendo da punto di raccordo tra la nostra organizzazione e le istituzioni preposte ad affrontare l'emergenza, a cominciare dal Governo, per comprendere l'Unità di Crisi della Farnesina e i Ministeri competenti.
Fermo restando la priorità che va riservata alla difesa della salute pubblica, con i giusti metodi e le giuste misure, non c'è infatti dubbio che in questo momento sia fondamentale sostenere adeguatamente il sistema produttivo, in particolare quello delle aree più colpite come la nostra, per consentirgli di resistere a questa nuova imponderabile minaccia alla sua stessa sopravvivenza.
Chiediamo con forza la messa in campo più veloce possibile di strumenti fiscali, finanziari e di diritto del lavoro che possano minimizzare, certo non azzerare, le conseguenze di questa emergenza sul tessuto industriale ed economico in generale.
In questa direzione non si sta muovendo soltanto Confindustria, ma l'intero sistema associativo e delle forze sociali del Paese che, come forse avrai letto dalle nostre comunicazioni di questi giorni, hanno sottolineato due aspetti fondamentali: da un lato la necessità di evitare di diffondere sui mezzi di informazione un'immagine ed una percezione negativa del nostro Paese, per non danneggiare in modo duraturo il Made in Italy e il turismo; dall'altro lato, l'urgenza assoluta di misure di sostegno alle imprese ed al reddito, anche attraverso un grande piano di rilancio degli investimenti, in grado di rimettere in moto l'economia, l'industria e di riflesso la crescita del Paese.
Non è e non sarà facile, questo è certo. I danni creati da questa crisi, è inutile nascondercelo, non saranno superati in poche settimane. Sappiamo bene, purtroppo, come in qualsiasi opinione pubblica la percezione di una realtà, per quanto errata e fuorviante, sia più importante della realtà stessa.
A causa di una percezione sbagliata, alimentata anche dall'incapacità fin qui dimostrata come sistema Paese di comunicare in chiave positiva e non puramente emergenziale, in pochi giorni l'Italia è diventata per il mondo una fonte di problemi.
C'è tanto lavoro di ricostruzione da fare. Ricostruzione di immagine, di fiducia, di reti di rapporti, di filiere produttive in difficoltà. Posso garantirti che noi in questa direzione stiamo lavorando dal primo momento e continueremo a farlo.
Non credo, in tutta onestà, che si possa arrivare a cancellare il problema quasi con un colpo di spugna, affermando che ci si è sbagliati e che tutto è tornato alla normalità.
Si rischierebbe di non essere credibili e di ottenere un risultato controproducente: oggi infatti abbiamo bisogno di dimostrare tutti credibilità e senso di responsabilità.
Un elemento, quest'ultimo, che non è mai stato tra i punti forti del nostro Paese.
Spero che questa crisi, oltre a finire presto, lasci anche un insegnamento positivo: quello che per essere un Paese forte e autorevole occorre dimostrare di saper affrontare i problemi e le crisi in modo serio e lavorando su obiettivi comuni e condivisi.
Cordiali saluti.
Luciano Vescovi
Presidente Confindustria Vicenza
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