VI30458 | Comunicazioni associative
Le imprese italiane proseguono regolarmente la propria attività nel rispetto delle nuove prescrizioni.
Tra quelle vanno ricordati in particolare i divieti di :
Allo stesso scopo, il Ministero dell'Interno ha diffuso un nuovo modulo di autodichiarazione (aggiornato il 26 marzo).
Tale modulo può essere:
Il nuovo DPCM 11 marzo, recante ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 sull'intero territorio nazionale, all'articolo 1 numeri 7-8-9-10 elenca le prescrizioni da adottare per le attività produttive e professionali raccomandando che :.
Inoltre sono escluse dalla sospensione prevista per i servizi alla persona:
GESTIONE RISORSE UMANE
FAQ 1 – Cosa deve fare un’azienda nel caso venga a conoscenza che un proprio dipendente è positivo al Coronavirus?
Deve immediatamente contattare l’Asl competente per chiedere indicazioni operative sulle misure da adottare nei confronti dei dipendenti e dei luoghi di lavoro, collaborando con l’azienda sanitaria nel mettere subito a disposizione le informazioni in proprio possesso al fine della ricostruzione di eventuali contatti sul lavoro.
FAQ 2. Come gestire il personale fino al 3 aprile 2020?
Il DPCM 9 marzo 2020 prescrive di evitare gli spostamenti delle persone su tutto il territorio nazionale, salvo che per “comprovate esigenze lavorative”. Con comunicato stampa il Ministero dell’interno ha previsto la modalità dell’autodichiarazione anche utilizzando moduli forniti seduta stante dalle forze di polizia. Tuttavia, si consiglia alle imprese, di gestire l’emergenza fornendo a tutto il personale che non possa lavorare in remoto, una dichiarazione del datore di lavoro.
FAQ 3. Che misure precauzionali generali posso adottare a livello aziendale per far fronte all’emergenza Coronavirus?
In relazione al nuovo DPCM 11 marzo 2020 l'art. 1 lett. b prescrive l’adozione di protocolli di sicurezza in azienda, al fine di agevolare le aziende nella definizione di tali misure, Confindustria Vicenza ha elaborato uno schema di protocollo di sicurezza anti-contagio.
Si riportano inoltre di seguito le indicazioni della Regione Veneto.
a) Rispettare i provvedimenti in materia di salute pubblica dando dare massima diffusione alle informazioni e alle raccomandazioni prodotte esclusivamente da soggetti istituzionali (es. linee guida contenute nell’allegato 1 al DPCM 8 marzo 2020);
b) Adottare misure per il contenimento del contagio:
FAQ 4. Posso chiedere ai miei dipendenti o a terzi (visitatori, clienti) il rilascio di dichiarazioni circa il loro contatto con persone contagiate o il loro soggiorno / transito/ provenienza da zone a rischio epidemiologico?
No, non è previsto. Va tuttavia ricordato al proprio personale di segnalare tempestivamente al proprio medico di base ed al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente se è rientrato in Italia dal 22 febbraio 2020 in avanti dopo aver soggiornato in Cina od altri Paesi a rischio (individuati dall’OMS). Analoga comunicazione potrà essere fornita anche ai visitatori (clienti e fornitori).
FAQ 5. Come posso gestire casi specifici connessi all’emergenza Coronavirus?
In attesa di più specifiche indicazioni a livello nazionale, vanno seguite le indicazioni della Regione Veneto.
caso 1) Il lavoratore, anche asintomatico, che non rispettando il divieto di allontanamento da uno dei Comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio si presenta al lavoro:
FAQ 6 - Come gestire il caso di un dipendente venuto a contatto stretto con un soggetto risultato positivo al COVID-19?
In questo caso il dipendente deve prendere immediato contatto con le Autorità sanitarie territorialmente competenti (si veda anche FAQ 9) al fine di consentire loro di applicare le misure necessarie quali l'eventuale quarantena con sorveglianza attiva per quattordici giorni.
FAQ 7. Cosa possa fare se un lavoratore, che non rientra nelle casistiche sopra descritte, chiede espressamente di essere esonerato dall’attività lavorativa?
In tal caso l’azienda potrà valutare la concessione di ferie e / o permessi a carico del monte ore individuale.
FAQ 8 - Devo aggiornare il documento di valutazione dei rischi?
No, non è necessario aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.) in relazione al rischio da COVID-19 (ad eccezione del caso in cui il rischio biologico sia un rischio di natura professionale già presente nel contesto espositivo dell'azienda). Viene invece indicato che potrebbe essere utile per esigenze di natura organizzativa / gestionale, redigere un piano di intervento o una procedura per la gestione dei casi di seguito indicati (casi da 1 a 7).
FAQ 9 - Quali sono le istituzioni preposte alla gestione operativa dell'epidemia e all'individuazione dei casi?
Salve diverse nuove indicazioni nazionali, le istituzioni preposte alla gestione operativa dell'epidemia e alla individuazione dei casi e dei contatti sono le strutture del Servizio Sanitario territorialmente competenti, che per avere informazioni sono attivi il numero nazionale di pubblica utilità (1500), il numero verde regionale (800462340) e i numeri delle singole aziende sanitarie locali e che per le valutazioni è a disposizione il proprio medico di medicina generale o il servizio di continuità assistenziale.
FAQ 10. Posso attivare lo smart working (lavoro agile)?
Sì, fin da subito. Lo smart working è ora applicabile in tutto il territorio nazionale anche senza accordo individuale e fino al 31 luglio 2020.
Gli obblighi di informativa di cui all’art. 22 della legge 27 maggio 2017 n.81 potranno essere assolti in via telematica utilizzando la modulistica disponibile sul sito dell’INAIL.
Si ricorda che l’attivazione dello smart working va preventivamente comunicata agli enti competenti (cliclavoro). Nella procedura telematica di comunicazione dell’avvio dello smart working, l’accordo individuale è sostituito da un’autocertificazione che il lavoro agile si riferisce ad un soggetto appartenente ad una delle aree a rischio. Nel campo “data di sottoscrizione dell’accordo" va inserita la data di inizio dello smart working. Per un approfondimento vedi anche la Guida al Lavoro Agile (smart working) predisposta da Confindustria Vicenza.
FAQ 11. È necessario disporre la chiusura della mensa aziendale?
Il DPCM 11 marzo 2020, esclude dalla sospensione delle attività di ristorazione le mense aziendali ed i catering continuativi su base contrattuale. Tuttavia per tali attività, il servizio deve essere espletato mettendo gli avventori nelle condizioni di rispettare la distanza di almeno un metro.
COMMERCIO E RELAZIONI CON L'ESTERO
FAQ 12. Dove si trovano le informazioni circa eventuali misure restrittive per l'ingresso di lavoratori italiani in Paesi esteri?
Per conoscere in tempo reale le eventuali misure precauzionali o restrittive adottate da Paesi esteri in relazione all'ingresso di persone provenienti dall'Italia, consulta i continui aggiornamenti pubblicati nel nostro notiziario o visita il sito web della Farnesina (Ministero degli Affari Esteri) ViaggiareSicuri o attraverso l'APP "Unità di Crisi" www.viaggiaresicuri.it.
FAQ 13 Che fare con i dipendenti di ritorno da paesi esteri?
Con decreto del Ministro delle infrastrutture e trasporti, di concerto con il Ministro della salute, sono stati stabiliti gli obblighi delle persone che entrano in Italia dall'estero, in relazione all'attuale situazione di emergenza sanitaria.
Il decreto, di data 17 marzo 2020 n. 120, riguarda tutte le persone che entrano in Italia con qualsiasi mezzo di trasporto e che dovranno comunicare il loro ingresso al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente; sottoporsi a sorveglianza sanitaria ed isolamento fiduciario per 14 giorni; in caso di insorgenza di sintomi da virus, segnalare la situazione all'azienda sanitaria con gli appositi numeri telefonici.
È prevista una deroga a tali disposizioni per coloro che entrano in Italia con qualsiasi mezzo, per comprovate esigenze lavorative e per un tempo non superiore a 72 ore (salvo proroga per altre 48 ore).
FAQ 14. Cosa rispondere al cliente preoccupato per la merce che gli stiamo spedendo?
L’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato (come riporta l'opuscolo "Dieci comportamenti da seguire" predisposto dal Ministero della Salute) che le persone che ricevono pacchi non sono a rischio di contrarre il nuovo Coronavirus, perché non è in grado di sopravvivere a lungo sulle superfici.
Con comunicato dell’8 marzo 2020 il Ministero degli Esteri ha chiarito che tutte le merci possono entrare e uscire dai territori interessati.
FAQ 15 L’emergenza sanitaria sta bloccando la filiera produttiva in cui la mia azienda opera. Tra cliente e fornitore si può invocare la forza maggiore?
L’effettiva applicabilità della forza maggiore dipende da quanto è stabilito nel contratto di vendita e da quanto dispone la legge applicabile:
FAQ 16. Cos’è la forza maggiore? Esiste una definizione uniforme a livello internazionale?
Non esiste una definizione uniforme a livello internazionale di forza maggiore.
La Convenzione di Vienna sulla vendita internazionale di beni mobili del 1980 la definisce (all’art. 79) come un impedimento non imputabile al soggetto obbligato, non previsto e non prevedibile al momento della conclusione del contratto e non evitabile.
Sarà dunque il contratto o la legge applicabile a definire cos’è la forza maggiore e quando e come opera. In ogni caso il concetto di forza maggiore così come definito nella Convenzione di Vienna è riconosciuto dagli operatori del commercio internazionale, tanto che la Camera di Commercio Internazionale ha redatto una clausola standard che può essere riportata o richiamata nel contratto.
FAQ 17 Il mio contratto non disciplina la forza maggiore ed è sottoposto alla legge italiana. Posso invocare la forza maggiore?
Invocarla, certamente. L’articolo 91 del Decreto “Cura Italia” dice espressamente che il rispetto delle misure di contenimento della epidemia è sempre valutata, ai sensi e per gli effetti degli articoli 1218 e 1223 c.c., ai fini della esclusione della responsabilità del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti.
FAQ 18. Quali sono le conseguenze generali della forza maggiore?
Normalmente la forza maggiore porta, dopo un periodo di tempo stabilito dalle parti, alla risoluzione contrattuale.
FAQ 19. Si potrebbero invocare altri strumenti negoziali nell’interesse di mantenere la relazione commerciale?
Sì, si potrebbe valutare l’operatività di un’eventuale clausola di Hardship.
Nel commercio internazionale e in particolare nella formulazione che ne dà la Camera di Commercio Internazionale, l’Hardship riguarda i casi in cui l’obbligazione contrattuale è diventata più onerosa a causa di circostanze (esterne al soggetto obbligato) non prevedibili al momento della conclusione del contratto.
In questo caso il vantaggio consisterebbe nel fatto che prima della risoluzione contrattuale, le parti dovrebbero rinegoziare i termini contrattuali.
Non esiste una definizione uniforme di Hardship quindi va verificato se nel contratto è disciplinata. Laddove non lo fosse, va verificato se la legge applicabile al contratto prevede un rimedio simile.
In Italia la clausola è ricollegabile all’eccessiva onerosità sopravvenuta (art. 1467 c.c.).
FAQ 20. Come mi devo attivare nei confronti di clienti e/o fornitori?
Se il proprio contratto non dovesse escludere o limitare il ricorso alla forza maggiore è consigliabile:
FAQ 21. Cosa si prevede in ordine alla circolazione/trasporto delle merci?
Le nuove limitazioni non determinano il blocco delle merci.
Pertanto, il personale addetto alla conduzione dei mezzi di trasporto potrà fare ingresso dalle aree richiamate e uscire da esse, per svolgere le operazioni di consegna o prelievo delle merci stesse.
Le comprovate esigenze di trasferimento potranno essere oggetto di verifica da parte delle Autorità competenti. A tal fine i conducenti, oltre a esibire in sede di controllo idonea documentazione se presente a bordo del veicolo (documenti di trasporto o le fatture di accompagnamento), dovranno produrre apposita dichiarazione del legale rappresentante comprovante le esigenze lavorative, fatta salva la facoltà dell’organo di polizia di richiedere la compilazione di un’autodichiarazione.
In attesa di ulteriori disposizioni, si suggerisce di adottare le seguenti misure di prevenzione e cautela nei confronti dei trasportatori:
FAQ 22. I trasportatori esteri sono preoccupati di non poter ritirare la merce. Cosa rispondo loro?
Anche il recente DPCM 8 marzo, richiamato dal nuovo DPCM 9 marzo ha fatto salvi gli spostamenti motivati da esigenze lavorative.
Infine, il Decreto Ministeriale 17 marzo 2020, n. 120, ha previsto una deroga all’obbligo di quarantena volontaria per le persone che entrano in Italia, studiata proprio per le esigenze dei trasportatori.
Nel caso di conducenti che dipendono da aziende senza sede legale in Italia è bene ricordare l’obbligo per loro di compilare la dichiarazione prevista dal decreto.
Il Ministero degli Affari Esteri ha ulteriormente chiarito che:
“Le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un'esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all'interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci”.
Il parere è stato fornito anche in lingua inglese:
“Goods may enter and exit the areas mentioned in today’s decree. Transporting goods is considered as a well-grounded work-related reason for moving: carriers may therefore enter and exit as well as move within the affected areas, but only for delivery and/or collection purposes”.
LINK UTILI
Le misure adottate dal Governo
Ministero della Salute - Pagina dedicata al nuovo Coronavirus
Solidarietà digitale - il portale del progetto promosso dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione con l’obiettivo di aiutare le persone, i professionisti e le aziende a continuare la propria attività.
Protezione Civile - La mappa della situazione in Italia (versione mobile)
Regione Veneto - Emergenza Coronavirus - Pagina dedicata al nuovo Coronavirus
Regione Veneto - Sanità - Indicazioni per la tutela della salute negli ambienti di lavoro non sanitari
Gazzetta Ufficiale - Raccolta degli atti recanti misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19
L'elenco aggiornato delle notizie pubblicate sul portale di Confindustria Vicenza ordinate per tema.
Disponibile anche la pagina con i risultati di ricerca di tutte le notizie in ordine cronologico di pubblicazione a partire dalla più recente.
DISPOSIZIONI IN VIGORE
Ministero dello Sviluppo Economico - modifiche al DPCM 22 marzo (nuovo elenco codici ATECO attività consentite)
Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 22 marzo 2020
Decreto "Cura Italia" - DL 17 marzo 2020 n.18
Regione Veneto - Indicazioni operative per la tutela della salute negli ambienti di lavoro non sanitari - Versione 09 del 26.03.2020
DISPOSIZIONI - STORICO
Ordinanza Ministero della Salute di concerto con Ministero dell'Interno 22 marzo 2020
Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 11 marzo 2020
Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 9 marzo 2020
Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020
Ministero degli Affari Esteri - Nota esplicativa al DPCM 8 marzo 2020
Ministero dell'Interno - Direttiva ai Prefetti per l’attuazione dei controlli nelle “aree a contenimento rafforzato” (sintesi) - 8 marzo 2020
Protezione Civile - Ordinanza n. 646 - 8 marzo 2020 (Gazzetta Ufficiale n. 61 del 9 marzo)
Protezione Civile - Ordinanza interpretativa al DPCM 8 marzo 2020
Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 4 marzo 2020
Decreto Legge 2 marzo 2020 n. 9
Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 1 marzo 2020
FAC SIMILE e VADEMECUM
Fac simile Protocollo aziendale di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro - a cura di Confindustria
Schema di protocollo di sicurezza anti-contagio - a cura di Confindustria Vicenza
Modello di informativa privacy per la rilevazione della temperatura - a cura di Confindustria nazionale
Memorandum contenente le prescrizioni per l’ingresso negli stabilimenti di dipendenti e visitatori terzi concernenti - a cura di Confindustria nazionale
Dichiarazione del datore di lavoro per lo spostamento dei dipendenti
Autodichiarazione spostamenti - Ministero dell'Interno - aggiornamento giovedì 26 marzo
Modelli comunicazione e autorizzazione al Prefetto per la prosecuzione delle attività - aggiornamento 23 marzo
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