Confindustria Vicenza

Coronavirus: attestazione di forza maggiore, strumento per le imprese per difendersi dalle penali

La proposta è partita proprio da Confindustria Vicenza e arrivata fino al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico.

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“In questo momento, vista la situazione internazionale, siamo vicini alle aziende per dotarli di tutti quegli strumenti operativi che permettano loro di parare i colpi di questa calamità che ci ha colpiti prima dei nostri partner, nonché competitor, europei”, esordisce Remo Pedon, Vicepresidente con delega ai Mercati Esteri di Confindustria Vicenza.

“Proprio in questo senso – spiega Pedon -, Confindustria, a partire da una segnalazione e una proposta partita proprio da Confindustria Vicenza e arrivata fino al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico, ha chiesto e ottenuto che le Camere di Commercio siano autorizzate a rilasciare certificazioni attestanti l’emergenza sanitaria in atto come possibile causa di forza maggiore ed impedimento del regolare adempimento delle obbligazioni contrattuali assunte nei confronti dell'estero”.

Le imprese possono compilare una domanda, reperibile sul sito della Camera di Commercio, e ottenere molto rapidamente un’attestazione in lingua inglese al solo costo dei diritti di segreteria di 3 Euro.

“Contrattualmente – continua -, per avvalersi della forza maggiore occorre fornirne prova e molti contratti attribuiscono valore probatorio alle sole certificazioni di parte pubblica e istituzionale, quali quelle delle Camere di Commercio.
Si tratta quindi di uno strumento importante perché è ovvio che, se un’azienda è stata chiusa dal Governo o ha visto bloccare attività o servizi necessari alla sua continuità lavorativa, non potrà rispettare gli impegni contrattuali. Pagare delle penali per colpe non proprie sarebbe davvero una beffa, oltre che un gravissimo danno economico specialmente in un momento in cui la liquidità è il problema numero uno per moltissime realtà”.


L’attestazione è da intendersi, però, come un primo passaggio, spesso obbligato, in relazione soprattutto alle specifiche clausole contrattuali sulla forza maggiore; poi è la singola impresa ad assumere la responsabilità di dichiarare l’impossibilità di adempiere, in tutto o in parte, al contratto, per effetto delle circostanze certificate dalla Camera di Commercio.

“Chi si trova in queste condizioni – conclude il Vicepresidente di Confindustria Vicenza -, ora ha uno strumento utile ed efficace per moltissime tipologie di contratti. Parare i colpi serve però soprattutto in prospettiva, per pensare di arrivare alla ripartenza il prima possibile, nelle migliori condizioni possibili, per non perdere le posizioni guadagnate con anni di lavoro sui mercati internazionali.
Tra le altre cose abbiamo fornito ai nostri associati anche la traduzione in inglese del DPCM 22 marzo, con successivo aggiornamento, per permettere loro una più completa comunicazione ai partner internazionali ed eventualmente per verificare se la propria clientela estera opera nei settori corrispondenti ai codici ATECO autorizzati.
Poi è chiaro che ci sono aspetti su cui si può agire, altri oggettivamente su cui deve intervenire l’autorità scientifica e quella istituzionale, ma stiamo fornendo alle aziende vicentine associate tutti gli strumenti possibili per affrontare la tempesta”.



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